Il cavolo è una pianta originaria dell’Europa, coltivata anche in Asia e in America. E' diffuso in diverse varietà fra cui il cavolfiore, il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolino di Bruxelles, il cavolo cinese, il cavolo rapa. E' un tipico ortaggio invernale che può essere utilizzato per la preparazione di zuppe, minestre, risotti, lessato o anche gustato crudo in insalata. Le sue qualità nutrizionali sono molteplici. E' ricchissimo di vitamine (A, B1, B2, B6, C, D, E, K, PP), contiene bromo, calcio, cobalto, ferro, fosforo, iodio, rame, manganese, magnesio, potassio, zinco, zolfo, acido folico, indispensabile per la gravidanza, clorofilla, che favorisce la produzione dell’emoglobina ed è utile per curare l’anemia, diversi aminoacidi, mucillagini e saponine.
Per le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti e depurative, il suo succo centrifugato, bevuto regolarmente, può curare astenia, acne, ascessi, artrosi ed artriti, cistiti, emorroidi, ed anche le infiammazioni delle vie aeree come faringiti, tonsilliti, laringiti, tracheiti, bronchiti, polmoniti ed è inoltre tramandata l’efficacia di questa pianta per l’insufficienza epatica e l’ulcera gastrica in quanto contiene il gefarnato, un composto che ha il potere di rinforzare la mucosa dello stomaco proteggendola dagli attacchi degli acidi. Valido anche per la colite, le parassitosi intestinali, la stitichezza. Diversi studiosi dicono inoltre che fortifica l’organismo e regola il sistema nervoso proprio per essere un potente rimineralizzante, un ottimo rigeneratore dei tessuti, un efficace diuretico e disinfettante naturale. Forse però pochi sanno che è molto efficace anche nel prevenire e curare le dermatiti e lo zolfo in esso contenuto costituisce un rimedio per la pelle grassa seborroica, acne ed alcuni eczemi. Ultima sua proprietà, sconosciuta ai più, è che un buon bicchiere di succo centrifugato smaltisce più velocemente i fumi dell’alcool dopo un’abbondante libagione, infatti negli stati del nordest europeo se ne mangiano le foglie crude dopo aver esagerato con la vodka.
Le proprietà del cavolo fin qui descritte erano conosciute anche nell’antichità, tanto è vero che Catone diceva che la proverbiale salute di ferro degli antichi romani era dovuta al fatto che erano dei grossi consumatori di cavoli. Inoltre per secoli ha rappresentato uno degli alimenti principali per gli equipaggi delle navi, per rinforzare il magro regime alimentare durante i lunghi viaggi in mare. Un’ultima virtù del cavolo, messa in evidenza e confermata di recente anche da approfonditi studi clinici, è la sua proprietà anticancro, dovuta alle sostanze antiossidanti ed alle fibre che agiscono inattivando chimicamente gli agenti cancerogeni. Il modo migliore per mantenere tutte le proprietà nutrizionali è quello di cuocerli a vapore per non più di quindici minuti o ancor meglio di consumarli crudi. Tutte le virtù che abbiamo elencato dovrebbero farci accettare con serenità l’odore caratteristico che si produce durante la cottura, dovuto all’alto contenuto di zolfo, risolvibile per altro ricorrendo alla pentola a pressione o aggiungendo aceto o limone nell’acqua di cottura.
Le proprietà del cavolo fin qui descritte erano conosciute anche nell’antichità, tanto è vero che Catone diceva che la proverbiale salute di ferro degli antichi romani era dovuta al fatto che erano dei grossi consumatori di cavoli. Inoltre per secoli ha rappresentato uno degli alimenti principali per gli equipaggi delle navi, per rinforzare il magro regime alimentare durante i lunghi viaggi in mare. Un’ultima virtù del cavolo, messa in evidenza e confermata di recente anche da approfonditi studi clinici, è la sua proprietà anticancro, dovuta alle sostanze antiossidanti ed alle fibre che agiscono inattivando chimicamente gli agenti cancerogeni. Il modo migliore per mantenere tutte le proprietà nutrizionali è quello di cuocerli a vapore per non più di quindici minuti o ancor meglio di consumarli crudi. Tutte le virtù che abbiamo elencato dovrebbero farci accettare con serenità l’odore caratteristico che si produce durante la cottura, dovuto all’alto contenuto di zolfo, risolvibile per altro ricorrendo alla pentola a pressione o aggiungendo aceto o limone nell’acqua di cottura.
Romano Ravaglia
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