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Coda Cavallina (Equisetum arvense)

E’ una pianta alta al massimo 50/60 centimetri ed assomiglia ad un abete in miniatura. I rametti sono nudi e nodosi e cresce nei luoghi incolti, lungo i margini delle strade e nei luoghi umidi in prossimità di ruscelli o dove vi sia ristagno di acqua e pozzanghere permanenti. La sua comparsa sulla terra risale al periodo devoniano, vale a dire circa 350/400 milioni di anni fa (150 milioni di anni prima della comparsa dei dinosauri), per poi regredire e lasciare il posto a piante più moderne, cioè quelle più diffuse ai nostri giorni. E’ una pianta preziosa nella farmacia casalinga e si usa in forma di decotto facendo bollire una manciata di pianta secca in mezzo litro di acqua per 5 minuti. Esternamente serve per pulire piaghe purulente e ferite sulle quali agisce anche come emostatico; il decotto agisce come emostatico anche nel sanguinamento del naso o delle emorroidi, mentre per uso interno si prende nella misura di tre tazzine al giorno per la cura della cistite e i disturbi della prostata. E’ la pianta diuretica per eccellenza per tutti coloro che devono ripulire il sangue e far lavorare i reni senza stancarli. Queste sue proprietà le sono conferite da un alto contenuto in sali minerali e soprattutto da silice e sali di potassio. In particolare l’acido silicico aumenta l’elasticità dei tessuti e favorisce la ricostruzione dello scheletro, per cui serve per accelerare la guarigione delle fratture. La coda cavallina si raccoglie da maggio a luglio, quando la pianta è ben sviluppata, tagliandola a 10 centimetri al di sopra del terreno. Si fa seccare all’ombra e si conserva in un vaso ben chiuso.

Romano Ravaglia

L'assunzione di prodotti a base di piante officinali va fatta dietro consiglio e consultazione medica.

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