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Carciofo (Cynara scolymus)

Il carciofo, sconosciuto allo stato selvatico, deriva da selezionamenti del cardo (cardunculus) e appartiene alla famiglia delle composite. Le sue proprietà medicinali sono conosciute da tempi antichissimi ed erano particolarmente apprezzate dai Greci e dagli Egizi. Ne esistono diverse varietà, con o senza spine, ma mantengono tutte le stesse proprietà medicinali.
         Il carciofo è un alimento tonico e digestivo, contiene molto ferro e le attività farmacologiche più note sono : coleretica, la cinarina contenuta nel frutto, ma soprattutto nelle foglie, provoca un aumento del flusso biliare e della diuresi; epato-protettrice, che è l’azione più conosciuta ed utilizzata; ipocolesterolemizzante, allo stato attuale è l’azione più studiata, infatti la cinarina, contenuta in buona quantità nella pianta, è risultata avere un ruolo molto importante nell’abbassare il livello del colesterolo. Questo effetto è stato dimostrato da numerosi studi scientifici col grandissimo vantaggio che le sostanze contenute nel carciofo sono assolutamente prive di tossicità.
         I benefici di questo ortaggio non devono essere vanificati da una cottura scorretta e vanno eliminate le ricette tradizionali : carciofi alla giudea, carciofi fritti, carciofini sott’olio che possono deliziare il palato, me che perdono nella preparazione la maggior parte delle sostanze benefiche. Al frutto vanno eliminate le foglie più esterne, va lavato con acqua corrente e, intero o a pezzi, immesso in una pentola chiusa con coperchio. Il fuoco deve essere mantenuto moderato e quando l’acqua bolle spegnere il fuoco e lasciar riposare a pentola chiusa per almeno 15 / 20 minuti. Condire con olio, sale e limone. Ma le proprietà restano totalmente integre quando il carciofo viene consumato crudo in pinzimonio.
         Per trarre beneficio da queste straordinarie qualità curative occorre consumare giornalmente da 100 a 300 grammi di carciofo fresco per un periodo abbastanza prolungato, che possono essere egregiamente sostituiti da un infuso ottenuto con tre foglie fresche in 250 grammi di acqua da bere durante la giornata. Lo sgradevole gusto amaro dell’infuso può essere corretto con succo di limone.

Romano Ravaglia

L'assunzione di prodotti a base di piante officinali va fatta dietro consiglio e consultazione medica.

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